| Mario Pirovano, attento come sempre allattualità ed ai suoi problemi, porta sulle scene il tema della pace e della guerra riproponendo questa opera di Dario Fo: il discorso di San Francesco ai Bolognesi. È la famosa concione del 1222, ricostruita da Fo sulla base della tradizione popolare, delle cronache e delle testimonianze dirette: non una predica moralistica ma una affabulazione ironica, poetica, a volte sarcastica a mo dei giullari del tempo. Era lo stesso Francesco, tanto diverso in realtà dallimmagine agiografica che ci è stata trasmessa, a definirsi jullare di Dio. Il 15 agosto 1222 Francesco si trovava a Bologna, dove era stato invitato a tenere unorazione sul tema che stava più a cuore in quel momento ai Bolognesi: la guerra, che di nuovo era esplosa contro gli Imolesi con il suo seguito di crudeltà, stragi e distruzione. Francesco sceglie di rivolgersi ai presenti con una concione giullaresca, una predica basata sullironia, che fa ricorso al particolare linguaggio dei giullari fatto di lombardo, siciliano, umbro e napoletano, inframmezzato da vocaboli latini, spagnoli e provenzali comprensibile in ogni dove. Mario Pirovano rappresenta il testo con passione, facendoci divenire parte di quella folla di cinquemila persone che, nel bel mezzo della piazza del Comune di Bologna, ebbero la fortuna di assistere alla straordinaria, ironica e sempre viva provocazione di Francesco.
Dice Dario Fo: Mario Pirovano è un autodidatta di grandi qualità espressive. Per anni è stato ad ascoltare le mie esibizioni, ha seguito le lezioni e le dimostrazioni che davo ai giovani attori. Alla fine ha assimilato come unidrovora tutti i trucchi e la sapienza del mestiere al punto da poter arrivare ad esibirsi da solo con grande successo. Personalmente ho assistito ad una sua esibizione nellUniversità di Firenze, facoltà di lettere. L ho trovato eccezionale. Soprattutto non mi faceva il verso, non mi imitava. Dimostrava una propria carica del tutto personale, una grinta di fabulatore di grande talento.
Dal 1983 Mario Pirovano ha preso parte a tutti i lavori messi in scena da Dario Fo e Franca Rame come attore o assistente alla regia, direttore di scena, operatore alla traduzione simultanea. Nel 1987 con la coppia Fo-Rame ha recitato nel programma Trasmissione forzata andato in onda in otto puntate su Rai Tre. Nel 1991, pur continuando a seguire le tournée dei due artisti, Pirovano ha cominciato a portare egli stesso sulle scene il monologo Mistero Buffo. Su sollecitazione di Franca Rame, dal 1999 mette in scena anche il testo Johan Padan a la Descoverta de le Americhe. Lo stesso Dario Fo ha apprezzato a tal punto le capacità interpretative dellattore da voler attribuire allo spettacolo la sua regia. Dal 1998 al 2002 Pirovano è stato chiamato a rappresentare il teatro di Dario Fo in Argentina nelle diverse edizioni del Festival Un puente, dos culturas e del Festival de Mercosur, dove ha recitato anche in lingua spagnola sia il Mistero Buffo che il Johan Padan. Nel 2002 ha tradotto in inglese il Johan Padan e lo ha rappresentato a Londra in prima nazionale per il Regno Unito, su quello stesso palcoscenico del Riverside Studios dove questa storia casualmente era cominciata. Nellestate 2003 ha aperto il Festival della Commedia dellArte di Alcalà-Henarez (Madrid) recitando in lingua spagnola il Mistero Buffo. NellOttobre ha partecipato all International Arts Festival di Melbourne, unico attore chiamato a rappresentare lItalia, con il Johan Padan & the Discovery of America recitato in lingua inglese. Lo spettacolo è stato da lui messo in scena anche a Brisbane ed a Sydney, ottenendo un clamoroso successo. Nel corso degli anni la radio, la televisione e la stampa nazionali ed internazionali si sono positivamente interessate al suo lavoro accogliendo brani dei suoi spettacoli, interviste e commenti. | |